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FAQ

Domande Frequenti su Bonifiche Ambientali

Con il termine AMIANTO o ASBESTO si intendono alcuni minerali naturali che nel processo di mineralizzazione assumono la caratteristica forma fibrosa.
Esistono diverse varietà di AMIANTO secondo il tipo di fibra e di composizione chimica, tra questi i più diffusi sono il CRISOTILO, la CROCIDOLITE, l’AMOSITE, l’ANTOFILLITE e la TREMOLITE.
Le fibre di cui è costituito l’amianto permangono nei tessuti delle vie respiratorie e possono dare origine a differenti patologie sia tossiche che cancerogene.
Dal 1994 è vietata la commercializzazione, la produzione e l’installazione di materiali contenenti amianto.
A seconda dei leganti in cui sono immerse le fibre, si parla di amianto compatto nel caso di matrice cementizia (cemento amianto – eternit) e di amianto friabile nel caso di matrici debolmente agglomerate (gesso).
Visto il largo impiego in edilizia di amianto i principali manufatti in cui si può individuare la presenza di amianto sono:
COMIGNOLI
CANNE FUMARIE
LASTRA DI COPERTURA – ETERNIT
PANNELLI VERTICALI ANTINCENDIO
COIBENTAZIONI DI PARETI E TUBAZIONI
GUARNIZIONI
PAVIMENTAZIONI VINILICHE
VASI DI ESPANSIONE
SCARICHI
Tecnico specializzato e abilitato dalla Regione Lombardia con apposito patentino di Coordinatore Amianto possiede l’esperienza e la formazione richiesta dagli enti preposti per eseguire un’investigazione completa.
Solo un’analisi chimica con modalità DRX o FTIR può certificare la presenza o assenza di fibre di amianto in un manufatto.
Le fibre libere nell’aria possono essere rilevate da appositi strumenti campionatori e quantificate in sede di laboratorio.
Proprietari di immobili, amministratori di condomino e legali rappresentanti di fabbricati sono tenuti a notificare per mezzo di modulo NA/1 la presenza di amianto.
Il Piano Regionale Amianto Lombardia (L.R. 17/2003) ha esteso l’obbligo di censimento all’amianto in matrice compatta già in essere per i materiali in matrice friabile ai sensi della L.257/92.
L’ASL ha compiti di vigilanza e di ispezione su tutti i materiali contenenti amianto sul suo territorio di competenza e può effettuare controlli a campione in qualità di pubblico ufficiale.
Ai sensi del D.M. 06/09/94 si attua un piano di manutenzione e controllo con il lo scopo di monitorare lo stato di degrado dei manufatti contenenti amianto e di prescrivere comportamenti da adottare in caso di manutenzione o danneggiamento fino alla rimozione definitiva.
Ai sensi del D.M. 06/09/94 le tipologie di bonifica possono essere: rimozione, incapsulamento e confinamento.
La rimozione elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell'edificio.
L'incapsulamento è un trattamento dell'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Con tale intervento il materiale contenente amianto permane nell'edificio e pertanto è necessario mantenere un programma di controllo e manutenzione.
Il confinamento consiste nell'installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento. Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l'amianto rimane nell'edificio.
Imprese abilitate iscritte all'Albo Gestori Ambientali nella categoria 10, il cui personale è formato specificatamente per la bonifica di materiale contenente amianto.
Lo smaltimento deve avvenire in una discarica autorizzata specificatamente per la tipologia del rifiuto prodotto.